Settimana della Tiroide
Dal 21 al 27 maggio si è celebrata la Settimana Mondiale della Tiroide.
Ne parliamo con il dr. Ernesto Brianzoni, nostro responsabile della specialità di Endocrinologia.
Un appuntamento finalizzato a sensibilizzare sia l'opinione pubblica che il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all'azione preventiva della iodoprofilassi.
Ne parliamo con il dr. Ernesto Brianzoni, nostro responsabile della specialità di Endocrinologia.
Dr. Brianzoni, quali sono le più frequenti cause della patologia tiroidea?
Certamente tutto ruota attorno allo iodio, che è il costituente essenziale dell’ormone tiroideo.
La causa più frequente della patologia tiroidea, in Italia, è la carenza proprio di iodio, ed è questo il motivo, che ha portato nel 2005 il nostro Governo Nazionale ad emanare una legge, la 55, denominata “Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica”, con la quale venne introdotto un programma nazionale di iodoprofilassi e che definisce le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio.
Ma cosa può provocare la carenza di iodio?
Lo iodio viene introdotto esclusivamente con l’alimentazione, quello assorbito per via respiratoria è insignificante. Stare al mare e respirare l’aria marina, contrariamente a quanto si pensa, non serve a nulla, dal punto di vista dell’assorbimento dello iodio. Gli alimenti, generalmente, ne contengono basse concentrazioni e quindi l’uomo è esposto a una cosiddetta “iodio carenza”.
Tale situazione in relazione alla entità della carenza ed a seconda dell’età della vita in cui si verifica può provocare dalla riduzione del quoziente intellettivo a deficit neurologici “minori”, dal gozzo alla formazione di noduli o ipertiroidismo.
Ma cos’è la tiroide e quali sono le sue principali funzioni?
La tiroide è una ghiandola che si trova nella parte anteriore del collo, alla base della gola, ed ha funzioni molto, molto importanti.
L’ormone tiroideo da essa prodotto regola numerosi ed importanti processi nell’arco della vita; infatti, nell’età evolutiva va a regolare lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento somatico. In tutte le altre fasi della vita, invece, è fondamentale per il buon funzionamento del muscolo cardiaco e scheletrico, per il metabolismo osseo, lipidico, glucidico e per il mantenimento dell’omeostasi energetica. Insieme ad altri ormoni ci consente di acquisire le “scorte” in presenza di un bilancio energetico positivo e di utilizzarle in caso di necessità. Regola inoltre la produzione di calore, consente di mantenere costante la temperatura corporea. Per questi motivi lo slogan quest’anno della settimana mondiale della tiroide è “TIROIDE ed ENERGIA”
Una riduzione di questo ormone (ipotiroidismo) o un eccesso (ipertiroidismo) altera tutti questi processi.
Le patologie tiroidee possono essere diagnosticate?
Si, la maggior parte delle malattie della tiroide può essere diagnosticata e curata nelle fasi iniziali senza conseguenze sulla salute.
Qual è la diagnostica più efficace?
L’ecografia è certamente l’esame più frequentemente utilizzato nella diagnosi delle malattie tiroidee e sicuramente quello di prima battuta, che ci fornisce quasi sempre informazioni esaustive, insieme agli esami di laboratorio, per arrivare ad una diagnosi certa.
Quali sono la fasce di popolazione che maggiormente dovrebbero monitorare i livelli dell’ormone tiroideo?
Certamente sono maggiormente a rischio i neonati, la donna in gravidanza e il soggetto anziano.
Per i neonato è molto importante lo screening neonatale per l'ipotiroidismo congenito, nelle Marche esiste una legge regionale che da più di trenta anni obbliga ad eseguire il dosaggio degli ormoni tiroidei nei neonati, come screening a 3-5 giorni dalla nascita.
In tutte le donne in gravidanza a rischio (di patologia tiroidea) va effettuato un dosaggio per valutare la funzionalità della ghiandola
Questi sono interventi fondamentali per diagnosticare e curare fasi iniziali di disfunzione tiroidea, consentendo di evitare danni nei bambini e garantendo il buon proseguimento della gravidanza
Nel soggetto anziano la disfunzione tiroidea si può presentare talora con quadri clinici sfumati o subdoli, che possono danneggiare seriamente il muscolo cardiaco e/o la circolazione.