Le malattie cardiovascolari: come prevenirle
l cardiologo dott. Anselmo Garipoli, primario di Medicina Generale della Clinica Villa di Pini di Civitanova Marche, evidenzia l’importanza imprescindibile della prevenzione e dei corretti stili di vita.
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia e nel Vecchio Continente
l cardiologo dott. Anselmo Garipoli, primario di Medicina Generale della Clinica Villa di Pini di Civitanova Marche, evidenzia l’importanza imprescindibile della prevenzione e dei corretti stili di vita.
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia e nel Vecchio Continente
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese.
I dati Istat più recenti (2018) fotografano una situazione preoccupante: esse, infatti, sono la causa del 35% di tutti i decessi (quasi il 32% nei maschi e quasi il 38% nelle donne).
Dati che prendono corpo con quelli usciti dall’European Cardiovascular Disease Statistics in base ai quali oltre 80 milioni di persone nel Vecchio Continente sono affette da malattie cardiovascolari (il 48% uomini e il 52% donne) e queste sono responsabili di 3,9 milioni di decessi annui (45% di tutte le cause di morte).
Ma cosa e quali sono le malattie cardiovascolari?
Lo chiediamo al primario di Medicina Generale della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche, il cardiologo Anselmo Garipoli.
Le malattie cardiovascolari sono un gruppo eterogeneo di patologie che interessano il cuore e la circolazione e che hanno come denominatore comune l’aterosclerosi, cioè la parziale compromissione del regolare flusso di sangue nelle arterie.
Tra queste patologie al primo posto c’è l’infarto cardiaco.
Cosa possiamo fare per prevenirle?
Le malattie cardiovascolari si possono in gran parte prevenire, in quanto legate non solo a fattori di rischio non modificabili come età, sesso e familiarità, ma soprattutto a fattori modificabili: abitudine tabagica, ipertensione arteriosa, diabete mellito, colesterolo, sovrappeso/obesità, sedentarietà, sedentarietà, stress.
Come intervenire?
Attraverso comportamenti e stili di vita salutari.
Facendo attività fisica, sport e qualsiasi attività che richieda movimento, anche semplicemente camminare a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno è un’attività che da molti benefici.
E poi molto importante è un’alimentazione equilibrata, non ipercalorica, povera di grassi di origine animale, povera di zuccheri e sale, con pochi alcolici e privilegiando frutta e verdure, carni bianche e pesce.
Quale l’importanza di controlli periodici?
La visita cardiologica è il primo step da fare periodicamente, ogni qualvolta si presenti uno dei sintomi caratteristici (dolore toracico, palpitazioni e affanno anche se lieve), e comunque annualmente nei soggetti che presentano i fattori di rischio suddetti (esempio il soggetto iperteso e/o diabetico).
Lo specialista cardiologo dopo la visita potrebbe prescrivere ulteriori accertamenti, come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma o la risonanza magnetica cardiaca. L’esame più dettagliato per misurare lo stato di salute del cuore o intercettare eventuali disfunzioni o fattori di potenziale rischio, è la Cardio TAC, o angio TAC coronarica. Si tratta di un esame risolutivo che consente di vedere le coronarie con un livello di dettaglio molto elevato.