Prevenire le malattie cardiovascolari: i fattori di rischio
Molti eventi cardiovascolari possono essere evitati attraverso una buona attività di prevenzione, che deve iniziare sin dalla giovane età. È fondamentale conoscere i fattori di rischio, ovvero le caratteristiche e i comportamenti che aumentano la possibilità di contrarre una malattia, e intervenire su quelli che si possono modificare.
Molti eventi cardiovascolari possono essere evitati attraverso una buona attività di prevenzione, che deve iniziare sin dalla giovane età. È fondamentale conoscere i fattori di rischio, ovvero le caratteristiche e i comportamenti che aumentano la possibilità di contrarre una malattia, e intervenire su quelli che si possono modificare.
Tra i fattori di rischio su cui si può intervenire ci sono certamente l’alimentazione scorretta (mangiare troppo e in modo sbilanciato può causare sovrappeso, obesità e ipercolesterolemia, ovvero un’elevata concentrazione di colesterolo nel sangue), il consumo eccessivo di alcol (può aumentare la pressione e i grassi nel sangue, oltre che favorire l’obesità) e il fumo (la nicotina accelera il battito cardiaco e fa aumentare la pressione, il monossido di carbonio diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue. Chi fuma, inoltre, ha un rischio aumentato di sviluppare gravi malattie croniche;
Non di secondo piano c’è lo stress (che incide negativamente sullo stile di vita e può portare a mangiare di più, fumare di più, avere la pressione più alta) e la sedentarietà (non praticare alcuna attività fisica è uno dei rischi maggiori, con impatto sulla circolazione, l’ipertensione e l’insufficienza venosa, oltre che causa dell’aumento di peso e dell’insorgenza di problemi articolari e ossei).
Tra i fattori di rischio su cui è possibile intervenire, poi, ci sono l’ipertensione arteriosa (chi ha la pressione alta, non adeguatamente trattata, corre un rischio maggiore di avere un infarto o un ictus. L'ipertensione affatica il cuore e lo rende meno efficiente) e il diabete mellito (il rischio di malattie cardiovascolari è molto più alto nelle persone che soffrono di diabete rispetto al resto della popolazione).
Le buone pratiche da seguire
Consequenziali a questi fattori di rischio, ci sono le buone pratiche vivamente raccomandate da seguire per proteggere il proprio cuore. Tra queste c’è la cura della propria alimentazione, evitando cibi ricchi di grassi saturi e condimenti abbondanti, prestando attenzione alle modalità di cottura, limitando i fritti, facendo attenzione all’eccesso di sale, anche a quello contenuto nei cibi confezionati, che può provocare un aumento della pressione arteriosa; e poi occorre ridurre l’assunzione di zucchero, limitare il consumo di carne, soprattutto carne rossa e insaccati, preferire il pesce, in particolare il pesce azzurro, e ricordarsi che anche i legumi sono un’ottima fonte di proteine; infine è consigliabile ogni giorno mangiare frutta e verdura, meglio se freschi e di stagione.
Tra le pratiche che non dovrebbero mai mancare nelle nostre giornate c’è quella di fare attività fisica, anche semplicemente una camminata a ritmo spedito (l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia 10.000 passi al giorno), fare almeno 30 minuti di attività fisica al giorno ed evitare di stare seduto troppo a lungo.
Ovviamente occorre smettere di fumare (dopo un anno di astinenza, il rischio coronarico si riduce del 50%) e poi monitorare la salute del proprio cuore attraverso delle visite dal proprio cardiologo che consiglierà gli screening cardiovascolari più adatti in base all’età e al livello di rischio.
Se si fa attività fisica, è bene effettuare annualmente un elettrocardiogramma, magari abbinandolo da una visita cardiologica.
In ultimo, i fattori di rischio non modificabili sono la familiarità (se ci sono parenti che hanno avuto eventi cardiovascolari in giovane età, cioè sotto i 55 anni), l’età (il rischio aumenta con l'avanzare dell'età) e il sesso (gli uomini sono tendenzialmente più a rischio, ma le donne devono prestare particolare attenzione alla menopausa).