Day Surgery Ortopedia, la chirurgia di un solo giorno che assicura interventi poco invasivi, meno dolore e recuperi più veloci
Dal punto di vista ortopedico, la Casa di Cura Villa dei Pini di Civitanova Marche mette a disposizione dei propri pazienti un’area chirurgica in cui vengono eseguiti interventi che seguono percorsi clinici programmati in ricovero ordinario ma anche in Day Surgery o, quando ve ne sia l’occorrenza, in Week Surgery.
La Day Surgery Ortopedia è la chirurgia che permette a chi si sottopone a un intervento di natura ortopedica di tornare nel proprio domicilio il giorno stesso dell’intervento o, al massimo, il giorno seguente (in quel caso di parla di One Day Surgery).
In che cosa consiste e in quali circostanze può essere adottata la Day Surgery?
Ne parliamo con il dottor Pierluigi Giansante, responsabile insieme al dottor Nicola Gentili dell’Unità Funzionale di Ortopedia di Villa dei Pini.
«Il servizio di Day Surgery Ortopedia di Villa dei Pini consente ai pazienti di sottoporsi a ricoveri molto brevi, della durata di un giorno, quando devono essere sottoposti a interventi di chirurgia non particolarmente complessa. Negli ultimi anni, i tipi di intervento che possono essere eseguiti in questa modalità sono sempre più numerosi grazie al miglioramento delle tecniche chirurgiche, che sono oggi sempre più mininvasive. Questo comporta una gestione più semplice del dolore post-operatorio, che può essere tenuto sotto controllo con semplici terapie farmacologiche da assumersi quando si è tornati al proprio domicilio. Anche la perdita di sangue è ridotta al minimo, così come il rischio che sorgano eventuali complicanze che, in passato, richiedevano che il paziente fosse tenuto sotto osservazione per varie ore, se non giorni, dopo l’intervento».
Si tratta di un “servizio” figlio dell’evoluzione delle tecniche chirurgiche…
«Sì, e non solo di quelle. A contribuire è anche il sensibile miglioramento delle tecniche anestesiologiche che oggi permettono di eseguire anestesie mirate, bloccando solo i nevi che interessano la zona da operare, anche sotto guida ecografica. Questo consente di utilizzare minori quantitativi di farmaci anestetici e quindi un impatto sul paziente meno pesante, al contrario di quanto succedeva in passato, quando era necessario tenere più a lungo in osservazione i pazienti, per verificare che gli effetti dell’anestesia fossero del tutto svaniti e che non ci fosse una presenza di dolore nei momenti successivi. Oggi l’anestesia è molto più efficace, mirata e rapida, controlla bene il dolore e contribuisce alla sua gestione post-operatoria, ampliando di fatto le tipologie di trattamenti che possono essere eseguiti con questo tipo di chirurgia».
Quali sono le situazioni più frequenti tra quelle per cui è possibile ricorrere alla Day Surgery Ortopedia?
«Oggi si riesce a eseguire in Day Surgery quasi tutta la chirurgia del piede e la chirurgia della mano, poi la chirurgia del ginocchio e quella della spalla, in tutti i casi con approcci sempre più mininvasivi. È un campo di intervento piuttosto ampio, che parte dall’alluce valgo, dal dito a martello, dal dito a scatto, dal tunnel carpale e arriva fino all’artroscopia del ginocchio con cui eseguire un’asportazione selettiva di un menisco rotto, alla riparazione dei tendini della spalla o alla riparazione delle lesioni legamentose».
Qualsiasi persona affetta da una di queste patologie può accedere al servizio di Day Surgery?
«Non tutte le persone in modo incondizionato. Il percorso di cura da noi predisposto prevede una mattinata dedicata al pre-ricovero, in cui viene eseguita una valutazione clinica e sociale del paziente. In questo ambito viene analizzata la sua situazione clinica e vengono operate valutazioni che tengono conto della sua età, della presenza di eventuali comorbilità, cioè di altre patologie che possano limitare l’esecuzione di questo tipo di percorso, nonché di alcune questioni sociali come ad esempio la disponibilità di un accompagnatore, la vicinanza da casa o la presenza di barriere architettoniche. Se i risultati sono tali da indirizzare verso un intervento in Day Surgery, sempre in pre-ricovero vengono eseguiti tutti gli esami e i test che occorrono per la compilazione della cartella clinica su cui viene riportato l’inquadramento generale della condizione del paziente».
Nel giorno dell’intervento, invece, qual è il percorso seguito dal paziente?
«Nel mattino del giorno fissato il paziente giunge nel nostro ambulatorio, viene preparato e quindi sottoposto all’intervento. Nel pomeriggio, se non prima, viene dimesso e può tornare al suo domicilio. Se l’intervento è poco invasivo, come ad esempio quello che riguarda il tunnel carpale, la dimissione può avvenire nel corso della stessa mattinata. Se invece è un po’ più invasivo, pur rimanendo nel novero di quelle procedure che non sono particolarmente aggressive, si può decidere di trattenere il paziente in osservazione per tutto o in parte il pomeriggio o anche, in casi che lo richiedono, per una notte».
Una volta tornato al suo domicilio, ovviamente, il paziente non viene abbandonato a se stesso…
«Certamente no. Prima che ci sia la dimissione, al paziente vengono fornite le informazioni relative alle indicazioni cliniche che lo riguardano e alla terapia farmacologica che dovrà seguire nei giorni a seguire, con tutti i riferimenti telefonici da utilizzare nel caso di dubbi o domande. Si procede inoltre alla programmazione dei controlli da eseguire in ambulatorio a distanza di alcuni giorni, nel corso dei quali sarà visitata la parte del corpo operata e controllato lo stato generale di salute del paziente. È ovvio che, nel caso in cui dovessero sorgere problematiche successive alle dimissioni, il paziente può tornare in qualsiasi momento nella nostra struttura per ricevere le cure necessarie ed essere, quando lo si ritenga necessario, ricoverato per un periodo che varia a seconda delle caratteristiche dello specifico caso».
In definitiva, dottor Giansante, qual è il grande vantaggio per i pazienti che si sottopongono a un intervento ortopedico eseguito in ambito di Day Surgery?
«Il grande vantaggio, che riassume tutti quelli cui abbiamo finora fatto cenno, è quello relativo alla ridotta ospedalizzazione che, anche se per certi versi può sembrare un aspetto secondario, è molto importante per la tipologia di persone che in genere accedono a questo tipo di chirurgia. I nostri pazienti sono infatti soprattutto persone giovani, lavoratrici, che hanno una vita personale e sociale piuttosto attiva. Capita spesso che le persone rimandino interventi cui si devono sottoporre perché non riescono a organizzarsi compatibilmente con il tempo che hanno a disposizione: la possibilità di pensare a un intervento programmato, quindi comunque non urgente, con tempi di degenza ridotti e con un recupero rapido è per tutte loro un sicuro e prezioso valore aggiunto».